22 febbraio!
Racconto veloce veloce: la mattina ho studiato e ripassato un po' di arabo (fusha) e di palestinese.
Nel pomeriggio con Anna e Umberto primo giro di esplorazione al suq di Betlemme.
Fruttaroli ben foniti con tanti ortaggi e verdure colorate, purtroppo accerchiati da un bel po' di macellerie inquietanti (ghhhh).
Giusto per dare un'idea, da dove alloggiamo noi (St. Antonio Society Street 121, vicino al checkpoint per entrare a Betlemme) ci vuole circa una mezz'ora a piedi per raggiungere la Natività e il suq, che sono vicinissimi.
Dopo questa bella esplorazione, ci avviamo verso casa, accompagnati da un piacevole sottofondo di campane e muezzin.
23 febbraio (due racconti in uno!)
In mattinata mi sono goduta il giardino di casa nostra (bello rigoglioso e fiorito), scrivendo qualcosina, ascoltando un po' di musica, ma soprattutto godendomi il Sole caldo (c'erano sicuramente più di 20 gradi!). La vista dal giardino/orto è favolosa: si possono ammirare tutte le colline intorno (la maggior parte, in realtà, corollate dagli insediamenti israeliani) e, perdipiù, quando non c'è foschia, si possono addirittura vedere le montagne della Giordania.
* approfondimento insediamenti: dopo qualche giorno qui, è piuttosto facile distinguere un insediamento dal resto. Gli edifici israeliani, infatti, sono palazzoni alti bianchi estremamente ordinati oppure delle casette all'europea con il tetto rosso, sempre perfette e, soprattutto, senza cisterne per l'acqua sui tetti.
Sulla maggior parte dei tetti di Betlemme, invece, sono collocati dei bidoni bianchi o neri per raccogliere l'acqua piovana. Israele, infatti, taglia spesso e volentieri acqua e/o corrente, costringendo a cercare soluzioni alternative.
(Pubblicherò qualche foto nei prossimi giorni per farvi vedere meglio!)
Nelle varie peregrinazioni in giardino ho anche scoperto due tenerissime tartarughe da terra, probabilmente appena uscite dal letargo, ma cordiali abbastanza da farsi accarezzare la corazza terrosa. :)
Dopo un bel pranzo, i soliti tre (ovvero io, Anna e Umberto) ci siamo diretti verso il Walled Off Hotel, museo e hotel pensato e finanziato da Banksy.
Come è ben visibile dalla foto, il museo si trova proprio di fronte al muro.
Prima di entrare, quindi, abbiamo osservato e cercato alcuni graffiti particolari. Mi sono sorpresa a trovarne così tanti e benfatti.
(Prossimamente spero di avere almeno un pomeriggio intero da dedicare all'osservazione e alla cattura di graffiti del muro.)
Ecco qui qualche assaggio!
Come potete vedere, c'è grande varietà di contenuto e di satira, ma ogni blocco di parete (per lo meno in questa zona) è interessantissimo e colmo di dettagli.
(domani aggiorno con il museo e la giornata di oggi!) Intanto enjoyyyy
lunedì 24 febbraio 2020
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Ciao Annachiara, leggendo le descrizioni dei luoghi mi hai coinvolta come se fossi li. Dev essere inebriante sia dal punto di vista delle architetture che dalla spiritualità. Ti seguo con gioia, un bacione e buon lavoro
RispondiEliminaGrazie mille! Cercherò di pubblicare aggiornamenti il più frequentemente possibile.
RispondiEliminaUn bacio!